Centro di Neurochirurgia Endoscopica

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Le plastiche acqueduttali

La plastica dell'acquedotto di Silvio costituisce una delle possibilità di trattamento dell'idrocefalo ostruttivo causato da stenosi del medesimo. La tecnica, per via rigorosamente endoscopica, consiste nell'introdurre un microscopico palloncino nel lume acqueduttale, la cui pressione sulle pareti, quando rigonfiato, consente la dilatazione del medesimo. La tecnica può essere utilizzata da sola (bibl. 42) , in combinazione con la ventricolocisternostomia endoscopica (bibl. 43) e/o l'introduzione di stent (cc) nell'acquedotto (bibl. 44,45) .
Seguendo le indicazioni della Risonanza Magnetica, viene scelto un punto d'ingresso nel cranio che consenta, nello stesso tempo, accesso al pavimento del III ventricolo ed all'acquedotto. Il foro di trapano d'ingresso viene, pertanto, effettuato tra i 3 ed i 5 cm anteriormente alla sutura coronale. La plastica acqueduttale è solitamente effettuata con un palloncino su un catetere 3-French Fogarty introdotto nel lume acqueduttale. Il palloncino viene gonfiato con estrema precauzione: ne risulta una dilatazione del lume. A questo punto si ispeziona il decorso dell'acquedotto fino al IV ventricolo. Per evitare restenosi successive all'intervento, alcuni Autori consigliano l'introduzione di uno stent (cc) .

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(cc) Il dispositivo consisteva in una cannula introdotta nel ventricolo laterale di un neonato con idrocefalo. Essa fu lasciata in situ per prelievi ripetuti per cinque giorni, fino al decesso del paziente.

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