Centro di Neurochirurgia Endoscopica

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L'intervento tradizionale

micro

L'asportazione degli adenomi ipofisari può essere condotta per via transcranica o per via transfenoidale; quest'ultima, praticata con l'ausilio del microscopio operatorio, ha rappresentato negli ultimi 30 anni l'approccio chirurgico di scelta per le lesioni dell'ipofisi
Nel 1993 è stata messa a punto da Jho e Carrau una procedura chirurgica innovativa che permette di raggiungere la regione sellare per via transfenoidale endonasale con maggior semplicità e minore invasività rispetto all'approccio transfenoidale microchirurgico.
Questa tecnica si avvale unicamente di un endoscopio rigido, come strumento per visualizzare il campo operatorio, senza speculum nasale.
3 mani


Sono state successivamente proposte alcune varianti di questa tecnica,
tra le quali quella utilizzata nella serie circa 1000 interventi che costituiscono la nostra casistica.

greca

I pazienti affetti da adenoma ipofisario e candidati ad intervento chirurgico di asportazione endoscopica devono essere sottoposti ad anestesia generale.
Pertanto nei giorni che precedono l'intervento si effettua la visita anestesiologica che comprende una valutazione delle condizioni generali e degli esami di laboratorio e strumentali. L'anestesia generale comprende tre momenti: l'induzione, il mantenimento e il risveglio.


anestesiaL'induzione dell'anestesia viene effettuata attraverso la somministrazione di farmaci per via endovenosa. Si procede all'intubazione oro-tracheale che permette di garantire una adeguata ventilazione e di mantenere l'ipnosi mediante la somministrazione di vapore anestetico.
Nel mantenimento, la soppressione del dolore, durante l'intervento, viene controllata con la somministrazione continua di oppiacei per via endovenosa infusi mediante l'uso di pompe-siringa. Per tutta la durata dell'intervento chirurgico l'anestesista controlla costantemente, mediante un monitoraggio continuo di ECG, pressione arteriosa, funzione respiratoria diuresi, le funzioni vitali e l'adeguamento del piano d'anestesia.


Al termine dell'intervento, si interrompe la somministrazione dei farmaci anestetici. Durante la fase del risveglio l'anestesista controlla che il paziente recuperi una adeguata ventilazione spontanea e toglie il tubo oro-tracheale. Il ripristino della coscienza avviene in pochi minuti e viene valutato facendo eseguire al paziente ordini semplici. Il dolore post-operatorio viene trattato mediante l'uso di analgesici oppiacei che vengono somministrati, in modo continuo, prima del risveglio. Dopo una attenta valutazione clinica e strumentale il paziente viene dimesso dalla sala operatoria e trasferito nel reparto di provenienza.
Quando le condizioni cliniche preoperatorie richiedono un controllo prolungato delle funzioni vitali, il paziente viene trasferito nel reparto di Terapia Intensiva.

greca


Per l'intervento utilizziamo endoscopi rigidi di diametro 2.7 o 4 mm con ottiche a differente angolazione (0°, 30° e 45°) introdotti in una delle due narici del paziente, mentre lo strumentario operativo è introdotto nella stessa narice o nella narice controlaterale.
Gli endoscopi sono forniti di una camicia esterna, dotata di un sistema di irrigazione, e di una telecamera che consente la visione del campo operatorio. La telecamera è collegata ad un sistema video digitale ad alta definizione grazie ad un cavetto costituito da fibre ottiche.
Gli interventi sono registrati in diretta.

NEURONAVIGAZIONE: Viene effettuata con studi TAC e/o RMN che vengono poi rielaborati da un computer che localizza strutture nervose e vascolari rispetto a reperi anatomici. Questo permette al chirurgo di verificare durante l’intervento, in ogni momento, dove si trova e dove sono localizzate rispetto agli strumenti strutture delicate non visibili direttamente.


Adesso tutto è pronto in sala operatoria. Il paziente è anestetizzato sul tavolo operatorio, la strumentista è al suo posto, così come il resto dell'equipe e del personale ausiliario di Sala.
Un rapido controllo gli strumenti ... Tutto OK.
Si Parte!

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